Intervista ad Alessandro Fusillo sul sito affari Italiani a cura di Antonio Amorosi
L’avvocato Fusillo spiega gli errori nella gestione della pandemia. Ha in piedi cause contro governo per 11000 clienti. “Il mainstream ha ucciso il dibattito”
Guarda l’articolo originale, di Antonio Amorosi a questo link: https://www.affaritaliani.it/coronavirus/covid-perche-non-ne-usciamo-il-problema-aver-dato-il-potere-ai-medici-772436.html
Il dissenso alle politiche del governo viene portato in TV per essere ridicolizzato. I talk show in crisi invitano i NoVax per far salire lo share. Tutto mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con un discorso da far pensare a uno stato di guerra parla di “ordinata adesione” degli italiani “a quanto indicato” dalle istituzioni per la campagna vaccinale, tranne “poche eccezioni”, quando ci sono milioni di persone non vaccinate e che né si vaccineranno.about:blank
“Abbiamo in piedi, con il nostro staff legale, i ricorsi di 5.000 operatori sanitari, 6.000 sul Green Pass”, racconta ad Affaritaliani.it l’avvocato Alessandro Fusillo. Il legale ha duramente declinato l’invito a parlare nelle tv e nei media mainstream eppure è un riferimento per chi si difende dall’obbligo vaccinale o protesta contro le discriminazioni introdotte dal governo
Abbiamo visto un video dove lei discute duramente con degli operatori tv che volevano riprenderla per portare il suo volto in tv. Perché ha declinato in modo perentorio qualsiasi invito dei media mainstream?
Farmi prendere in giro, no! C’è una volgarizzazione della comunicazione pubblica estrema. Ci fosse una trasmissione dove si possono contrapporre, in una discussione civile, anche opinioni radicalmente diverse, con la possibilità per ciascuno di dire quello che pensa, ci andrei pure. Ma c’è la rissa permanente di situazioni pittoresche dove un influencer o una soubrette ti urlano dietro come impazziste. Sono abituato a parlare in tribunale, nelle Corti di giustizia, dove almeno c’è un presidente che disciplina la discussione
Lei ha aperto molte cause e su più fronti. Ci può dire di che numeri parliamo?
Con i nostri legali stiamo assistendo il ricorso di 5.000 operatori sanitari, 6.000 persone sul Green Pass e calcolo che ne avremo altrettanti sul Super Green Pass. E sono solo i miei. Poi ci sono tanti altri studi
Soluzioni?
Non avremo soluzioni immediate perché i tribunali hanno i loro tempi. Ma vengono violati principi e le norme fondamentali, anche internazionali, quindi è probabile che le risposte arrivino anche da quei fronti
Ma i media descrivono un Paese ben diverso che sta vivendo l’ennesima situazione di estremo pericolo, a cui non ci si può sottrarre con i comportamenti singoli…
Un conto è l’intervento in una situazione di pericolo, per intenderci un pazzo che esce con un fucile militare armato in mezzo alla strada e deve essere fermato perché pericoloso, un conto è il rischio generico del quale fa parte anche il rischio delle malattie. Se noi promuoviamo le malattie a pericolo ingestibile allora è finita. Ci sono milioni di persone che fanno bene a sottrarsi a questo tipo di gestione e hanno legittimamente dubbi sulla bontà scientifica della prescrizione di questi vaccini. Il problema è che le persone non si rendono conto del potere che hanno
Spieghi meglio
Se tutte queste persone si rifiutasse di andare a lavorare questa cosa finirebbe nel giro di pochi giorni perché ovviamente il sistema non può reggere con una quantità consistente di persone che si rifiutano di sottostare a un ricattatore che ti dice “se non fai questo non lavori”. Spesso noi avvocati abbiamo a che fare con i ricattatori
E in questi casi che fate?
Nell’ambito della criminologia dell’estorsione l’errore fondamentale che si può fare è cedere perché l’estorsore non si fermerà mai o meglio non si fermerà finché non avrà distrutto la vittima
Però lei sta dando una rappresentazione dello Stato che è completamente diversa dalla rappresentazione in voga: uno Stato che salva gli italiani o almeno ci prova…
Basta un po’ di logica per vedere che è così. Uno che ti dice “se non ti fai questo trattamento sanitario”, non mi interessa quale sia, anche l’elisir di lunga vita o che toglie tutti i mali, “ti impedisco materialmente di lavorare” cioè di sopravvivere, di procurare a te e alla tua famiglia i mezzi per il sostentamento, per la vita, beh… per me questa è un’estorsione. Poi checché ne dicano in televisione è una cosa brutta e molto pericolosa. Per capirlo basta ascoltare la spiegazione impeccabile che tempo fa ha dato in Senato il professor Giorgio Agamben
Però i detrattori di questo discorso dicono che questa malattia sta intasando il sistema sanitario e quindi è legittimo muoversi così…
Se diamo il potere in mano ai medici è finita. Il medico può consigliare di non fumare, di non bere, di avere alcuni comportamenti ma non importeli. Quale è il limite altrimenti? Dovremo stigmatizzare i malati di tumore derivanti dal fumo che finiscono in ospedale o i malati di malattie derivanti semplicemente da uno stile di vita malsano, dall’uso di droghe, dall’alimentazione sbagliata… E non pesano e condizionano il nostro sistema sanitario? Così però arriviamo in fretta allo Stato etico che regola i comportamenti.
Nella mente dell’uomo comune c’è l’idea che la politica faccia schifo e anche i nostri gruppi dirigenti. Quindi l’italiano pensa: affidiamoci ai medici-scienziati che ci danno la soluzione…
Le regole devono essere fatte sulla base di criteri giuridici e non in base a criteri sanitari. Per questo siamo piombati nell’incubo, non solo in Italia. Abbiamo una situazione assurda in cui un medico o supposto tale ragiona con criteri diciamo scientifici e detta le regole al legislatore. Il che significa che si trasforma la raccomandazione medica in una norma giuridica. E l’aspetto medico in questa follia collettiva che sta accadendo è veramente irrilevante perché quello che conta in realtà è l’aspetto giuridico, cioè non è possibile costringere qualcuno a fare un trattamento sanitario che non desidera fare. Ricordiamoci che Popper diceva che la caratteristica fondamentale della regola scientifica è la falsificabilità affinché un altro scienziato la prenda e la smonti
Non è la fede e questo ha delle implicazioni…
Esatto. Ciò che noi consideriamo oggi valido e su quella base obblighiamo della gente a morire di fame, senza lavoro, per qualcosa che la politica mostra di essere incapace di gestire, potrebbe risultare falso fra pochi anni
Ma le risponderebbero che gli ospedali si intasano… anche se la situazione che stiamo vivendo ha fatto venire in mente anche a me il Comitato di salute pubblica della rivoluzione francese…
Se vogliamo regolare l’accesso agli ospedali perché una parte della popolazione finisce in terapia intensiva entriamo in una valutazione etica dello stile di vita e non ne usciamo. Come si fa a sostenere che le persone sono responsabili di essersi prese un virus, una cosa minuscola, e di trasmetterlo? La situazione attuale è legata a precisi interessi. Tra questi gestire il contesto controllando tutti i cittadini e vendere quante più medicine possibile per riempire le casse di società, nella migliore delle ipotesi, dal passato almeno dubbio
C’è quindi un problema di fondo!?
Sì, certo perché si pensa di poter scrivere le norme sulla base di criteri scientifici provenienti dalla scienza medica, dalla microbiologia, dalla virologia e questa secondo me è una cosa gravissima perché è una ritirata dei giuristi in senso ampio ed è l’anticamera per la tirannia. C’è cioè un problema epistemologico. Stiamo gestendo il comportamento umano, che non è calcolabile nella sua complessità, con criteri medico-sanitari
Sappiamo che nelle società farmaceutiche ci sono fondi di investimento che badano solo a fare soldi ma lei descrive e mostra un Paese che in tanti non vedono
A parte pochissime voci libere nella galassia dell’informazione alternativa c’è una omologazione totale. E’ calata come una cappa sulla narrazione della realtà. E poi sappiamo tutti che nell’ultimo decreto-legge c’è scritto che vengono messi a disposizione dei fondi per la comunicazione dove il governo paga i mezzi di comunicazione di massa per diffondere la versione ufficiale. In questo meccanismo folle, che abbiamo visto durante la pandemia, abbiamo delle multinazionali gigantesche, che sono le società che producono i farmaci, che sicuramente sono collegate al mondo scientifico perché non si possono produrre farmaci senza una ricerca scientifica, che legittimamente perseguono il profitto. Ora che un venditore di farmaci debba fare i soldi per i suoi azionisti lo trovo onorevolissimo. Però se si fanno i soldi grazie all’apparato coercitivo governativo, imponendo dei farmaci ai cittadini beh… allora i problemi ci sono. Non dimentichiamoci che Pfizer ha precedenti per frodi e pagamenti multimiliardari per pratiche commerciali scorrette
In Tv le direbbero: lei non crede nella scienza…
E che c’entra la scienza? Stiamo parlando di case farmaceutiche non di idealisti che sono lì nel laboratorio per il bene dell’umanità a studiare giorno e notte. Capiamoci, non ci trovo niente di male che facciano il loro mestiere, lo trovo onorevolissimo. Però non mi si venga a raccontare che lì c’è la scienza, indiscutibile, insindacabile, che non si può aprire bocca, quasi fosse Dio. Ci sono degli interessi economici molto solidi e ben determinati
Secondo lei cosa accade nei prossimi mesi?
Penso che alla lunga il sistema non possa reggere. Ci sono già segni di cedimento negli ospedali che non riescono ad andare avanti senza il personale sanitario sospeso, tra le forze dell’Ordine che si stanno obbligando a funzioni odiose contro i cittadini.
Questo sta mettendo soprattutto i tutori dell’Ordine in una posizione difficile che alla lunga non può reggere. E’ una cosa molto pericolosa. E poi molti di loro non hanno nessuna intenzione di vaccinarsi. Ma mi chiedo: che vaccino è questo? I vaccinati non solo si ammalano ma trasmettono pure la malattia agli altri
Lei poneva una questione giuridica. Come dovrebbero guardare alle norme coercitive attuali gli italiani?
Il grande giurista Francesco Carnelutti diceva che in Italia ci sono più di 200.000 leggi, fortunatamente temperate da una generale inosservanza del popolo perché di fatto sono contraddittorie e aprono ventagli interpretativi vastissimi. Agli italiani basta che riprendano questo comportamento di buon senso e tutta questa barzelletta tragica finisce. Continuerò a spiegarlo in ogni luogo dove si possa parlare liberamente e andremo fino in fondo con le cause legali.
Articolo di Antonio Amorosi
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