Spesso molti iscritti al canale ci inviano domande di interesse generale. Per il futuro pubblicherò quelle più importanti.
Occorre diffondere notizie, informazioni, consigli e strategie di azione in ambito legale utili per difendersi nella situazione che stiamo vivendo. I nostri ordinamenti, un tempo rispettosi almeno di alcune libertà fondamentali, stanno evolvendo verso nuove forme di totalitarismo. Ora più che mai è importante che ci siano strategie di difesa e, soprattutto, che tutti sappiano cosa possiamo fare per tutelare i nostri diritti.
Ecco la prima domanda: “Cosa rischio se accedo con un veicolo cosiddetto inquinante nella ztl “verde” della mia città, possono sequestrarmi l’auto o prelevare direttamente i soldi della multa dal mio conto corrente?”
Stanno circolando notizie infondate in merito alle conseguenze derivanti dall’accesso alle nuove ztl interdette ad alcune categorie di veicoli. La norma che regola la questione è l’art. 7, comma 13 del codice della strada che punisce l’accesso vietato alle ztl con una sanzione amministrativa (multa) da 87 a 344 euro. La multa deve essere notificata al trasgressore direttamente dall’agente di polizia se si viene fermati oppure per raccomandata o pec nel caso in cui l’accesso sia accertato da una telecamera. Contro la multa si può proporre, in via alternativa, ricorso al Prefetto entro sessanta giorni dalla notifica oppure al Giudice di Pace entro trenta giorni dalla notifica. La decisione del Prefetto (ordinanza-ingiunzione) è a sua volta impugnabile dinanzi al Giudice di Pace. Il Prefetto dovrà decidere l’opposizione entro il termine di 120 giorni da quando avrà ricevuto la documentazione da parte dell’organo accertatore. Se non provvede il ricorso si intende accolto. Metterò a disposizione un modello di ricorso al Prefetto quando inizieranno ad arrivare le multe.
La violazione del divieto di accesso ad una ztl non prevede sanzioni accessorie, in particolare, non sono previsti né la sospensione della patente né il sequestro del veicolo né la decurtazione dei punti della patente.
Le sanzioni amministrative per queste violazioni verranno riscosse con le normali procedure in materia di multe per le violazioni del codice della strada. Non c’è possibilità di accesso diretto ai conti correnti dei trasgressori.
Chi non possiede un conto corrente di importo superiore a 1.509,81 euro (limite per la pignorabilità per il 2023) e un patrimonio che possa essere aggredito comunque non rischia nulla. Anche se riceverà moltissime multe non potranno togliergli nulla. C’è ovviamente la possibilità del fermo amministrativo del veicolo, ma più è vecchio e “inquinante” meno la procedura ha un senso per le amministrazioni che tentano di estorcere denaro ai cittadini. I potenti della terra, come si dice, sono i re e i nullatenenti.
La strategia di disobbedienza civile è semplice. Quando entreranno in vigore i nuovi divieti di accesso è opportuno che tutti i proprietari di veicoli ai quali si applica l’interdizione alla circolazione entrino in massa nelle ztl. Questo comporterà un carico di lavoro ingestibile per le amministrazioni dei comuni. Il passaggio successivo sarà la presentazione in massa di ricorsi al Prefetto tutti con raccomandata cartacea alla sede della prefettura. Le prefetture già al momento hanno grandi difficoltà a gestire il carico dei ricorsi per le violazioni del codice della strada. Con un movimento di disobbedienza di massa non potrebbero farcela.