Molti partecipanti all’esposto collettivo contro Roberto Burioni mi hanno chiesto se devono preoccuparsi delle minacce espresse dal noto virologo di denunciarli per diffamazione. Posso tranquillizzare tutti: non c’è ragione di preoccuparsi. Le ragioni sono molteplici e ne parliamo in questo video:

Cominciamo dalla semplice logica.

Nessuno dei partecipanti all’iniziativa ha sottoscritto l’esposto che è stato firmato solo da me. I partecipanti all’iniziativa mi hanno conferito un incarico di presentare l’esposto, ma il contenuto e la formulazione dell’esposto sono riconducibili a me. La responsabilità penale è personale e nessuno può essere condannato per un fatto che non ha commesso. I partecipanti all’esposto non hanno detto nulla in pubblico per cui la diffamazione non esiste.

In secondo luogo, rivolgersi ad un ordine professionale per sollecitare l’avvio dell’azione disciplinare contro un professionista iscritto ad un albo è un atto lecito che costituisce l’esercizio di un diritto. Chi esercita un diritto non commette reato (art. 51 c.p.).

Infine, l’esposto rispetta la continenza formale, cioè, è formulato in termini neutrali, descrive fatti veri e rimette all’ordine professionale la valutazione disciplinare delle condotte di Burioni.

Nessuno deve preoccuparsi, quindi, delle querele.

Burioni ha raccontato sui suoi social di avere scaricato i dati personali e i documenti di tutti i partecipanti all’esposto. Ciò costituisce violazione delle norme sulla riservatezza dei dati (privacy). La violazione dei dati personali, per quanto riferito da Burioni sui suoi canali, sarebbe riconducibile alla responsabilità di due soggetti: l’ordine dei medici che, richiesto da Burioni, avrebbe messo a disposizione di quest’ultimo i documenti e i dati personali dei partecipanti all’esposto e Burioni stesso che li avrebbe scaricati. Le norme sull’accesso ai documenti amministrativi (art. 3 DPR 184/2006) prevedono che una pubblica amministrazione cui vengano richiesti dati personali di cui l’amministrazione sia in possesso debba informare i titolari dei dati che possono presentare opposizione entro dieci giorni. Questa procedura sarebbe stata violata dall’ordine professionale se quanto affermato da Burioni è vero.

Infine, chiunque venga in possesso, anche se per caso o per errore, di un archivio informatico contenente dati personali non può né accedere né scaricare i dati perché entrambe le condotte costituiscono reato. Se è vero, dunque, quanto dichiarato da Burioni, e cioè che egli avrebbe scaricato i dati di tutti i partecipanti all’esposto, Burioni stesso e tutti coloro che avrebbero abusivamente fatto accesso ai dati avrebbero commesso un grave reato.

Tutti i partecipanti all’esposto collettivo hanno diritto a chiedere contro Burioni e l’Ordine dei Medici la punizione dei reati commessi in loro danno e ad ottenere il risarcimento dei danni subiti. Sto studiando le modalità più semplici ed efficienti affinché ciascuno possa far valere i suoi diritti in ogni sede. Resterò a fianco dei partecipanti all’esposto e andremo avanti insieme in questa nuova battaglia. A breve tutti avranno a disposizione il testo della denuncia-querela da presentare.

I processi si celebrano nelle aule di tribunale e non sui social. Ho deciso di chiudere il Forum di discussione di Difendersi Ora proprio a tutela dei diritti dei partecipanti all’esposto collettivo e delle azioni legali che essi potranno intraprendere, anche per ottenere da Burioni il risarcimento dei danni. Riapriremo il Forum al momento opportuno. A tutti i partecipanti è stata mandata una email informativa. Chi ha cambiato indirizzo email o non ha ricevuto la comunicazione è pregato di contattarci tramite il modulo di contatto sul sito www.difendersiora.it/scrivici

Alessandro Fusillo