Da qualche settimana gli attacchi a tutta la controinformazione si fanno sempre più violenti, concentrati e frequenti. Il motivo è semplice: siamo sempre di più, molta gente, anche quelli che in un primo momento avevano creduto alla narrativa, stanno comprendendo il gioco sporco della propaganda governativa. Ecco perché, ad esempio, l’iniziativa contro Burioni, viene sistematicamente denigrata con accuse tanto infondate da rasentare il ridicolo. Si tratta di un’iniziativa che dà molto fastidio perché è volontaria e gratuita, perché ha il potenziale di raccogliere e unire migliaia di persone, perché è trasparente quanto alla raccolta fondi e all’impiego degli stessi e perché va a toccare la comunicazione medica che è stata proposta in questi anni dai giornali e dalle televisioni mainstream. Come tutti sanno, la raccolta fondi è pubblica e controllabile e sul sito di difendersiora c’è il rendiconto dettagliato delle spese. Attenzione, quindi, a chi diffonde disfattismo, denigra, divide il fronte del dissenso e della controinformazione e cerca di convincere il popolo della rete che sia inutile agire. È esattamente il contrario. Il prezzo della libertà, scrisse Thomas Jefferson, è l’eterna vigilanza.