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Il nuovo obbligo di vaccinazione entra in vigore il 15 dicembre 2021. A partire da quella data gli ordini professionali dovranno inviare una nuova richiesta di informazioni circa lo stato vaccinale a tutti gli operatori sanitari che risultino non vaccinati.
Fintanto che non si riceve questa richiesta, non fare assolutamente nulla.
Al ricevimento della richiesta ufficiale, si prende appuntamento per la vaccinazione a venti giorni di distanza, quindi si invia la lettera di richiesta informazioni che avevamo già predisposto per la prima versione del decreto-legge 44/2021 e che potete scaricare da qui. Va mandata al luogo dove ci è stato indicato di andare per la vaccinazione (centro vaccinale, farmacia, ecc.).
Quando si andrà per la convocazione la strategia di base è quella spiegata nel video a fondo pagina.
E’ molto utile andare al centro vaccinale o alla farmacia accompagnati da un testimone o, se possibile, da un avvocato. Ecco le cose da dire:
1. Chiedere al medico di vaccinatore di scrivere che il vaccino che propone all’operatore sanitario impedisce il contagio da Sars-Cov2. Facendogli presente che se lo fa sarà denunciato per falso in atto pubblico perché da bugiardino non è vero. Se non vuole scrivere niente occorre chiamare i carabinieri o la polizia per far verbalizzare il rifiuto e ciò che sta succedendo oltre all’identificazione di tutte le persone presenti.
2. Chiedere al medico vaccinatore l’elenco esatto ed esaustivo delle componenti chimiche del vaccino, nessuna esclusa, unitamente ad una dichiarazione, sempre scritta del medico vaccinatore, che sotto la sua responsabilità egli ritiene che nessuna delle componenti potrà incidere negativamente sulla salute del paziente.
3. Chiedere al medico vaccinatore di dichiarare per iscritto che a suo avviso non vi sono problemi di sorta in relazione a possibili complicanze ed effetti avversi quali: trombosi, infarto, miocardite, pericardite, paralisi di Bell, lesioni del nervo ottico, cecità.
4. Chiedere al medico vaccinatore o al direttore del centro vaccinale di dichiarare per iscritto che le temperature di conservazione e trasporto dei vaccini sono state scrupolosamente rispettate come da bugiardino.
5. Fare presente al vaccinatore che, sebbene vi sia uno scudo penale, non vi è alcuna esenzione dalla responsabilità civile per i danni cagionati dal vaccino e chiedere al medico vaccinatore gli estremi e il massimale della sua polizza assicurativa per la responsabilità professionale.
6. Dichiarare a verbale che il vaccino non impedisce il contagio come attestato dal bugiardino (n.b. è opportuno stampare da internet i bugiardini dei vaccini ed averli con sé).
7. Dichiarare che non si intende rifiutare il vaccino, ma esercitare il proprio diritto all’informazione medica previsto dalla legge 219/2017.
8. Firmare il modulo di consenso con la seguente dicitura: “Sottoscrivo il presente modulo non di mia spontanea volontà ma perché costretto dalla minaccia di essere sospeso dall’albo di appartenenza e/o di non poter più lavorare, ritengo di essere vittima di un’estorsione ma non ho altra scelta se non quella di firmare il modulo perché altrimenti rimarrei senza mezzi di sussistenza. Mi riservo, in caso di effetti avversi, di denunciare il medico vaccinatore, la ASL, i responsabili del governo che hanno imposto l’obbligo di vaccinazione e la casa farmaceutica produttrice del vaccino. Chiedo al vaccinatore di controfirmare questo documento. Dichiaro inoltre che il presente documento non contiene alcuna informazione valida e completa affinché io possa assumere una decisione informata come previsto dalla legge 219/2017perché non chiarisce alcunché in merito al vaccino, effetti avversi a breve, medio e lungo termine, modalità per la segnalazione in sede di farmacovigilanza.”
9. Presentare il mio consenso informato (quello già inviato a mezzo pec o raccomandata) chiedendo che venga compilato in ogni sua parte. Far verbalizzare ai carabinieri che il vaccinatore non può o non vuole farlo.
10. Far presente al vaccinatore che, in quanto pubblico ufficiale, è tenuto ad applicare l’art. 3 della Carta di Nizza (Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea) il quale dispone: «Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: – il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge.» e chiedergli informazioni dettagliate circa la compatibilità dell’obbligo di vaccinazione introdotto con il decreto-legge 44/2021 con le disposizioni della Carta di Nizza.
L’idea è di uscire dal centro vaccinale con un verbale dal quale emerga che il medico, non essendo in grado di rispondere alle richieste, deve soprassedere alla vaccinazione. Questa strategia, essendo basta su questioni reali e scientificamente dimostrate, ha dato ottimi risultati, ma richiede da parte vostra fermezza e determinazione nel confronto con il medico. Potreste avere a che fare con medici vaccinatori con atteggiamenti ostili ed aggressivi, per questo motivo è utile la presenza di un testimone o, se possibile, di un avvocato.
Se volete/potete, come risposta nel lungo termine, è a vostra disposizione il ricorso collettivo contro questi soprusi.